FRANZ MARC

Franz Marc (1880 – 1916) è stato un importante pittore tedesco, principale esponente dell’Espressionismo.

Franz Marc nel 1910.

Fu ispirato nella sua attività dai pittori Post-Impressionisti francesi o risiedenti in Francia, in particolare Gauguin, Van Gogh, Matisse e Rousseau (detto “Il doganiere”). A Berlino ebbe modo di conoscere anche i Futuristi, che furono molto importanti nella determinazione del suo stile fortemente dinamico ed energico, come pure i quadri astratti di Vasilij Kandinskij.

Nato a Monaco di Baviera, Marc morì a Verdun (Francia) durante la Prima Guerra Mondiale. I suoi quadri furono realizzati tutti dal 1910 al 1914. Durante la sua breve vita e ancor più breve produzione artistica, tuttavia, dipinse un numero eccezionale di opere, caratterizzate da figure coloratissime nelle quali si nota la grande influenza dei Simbolisti e in particolare di Gauguin, specialmente nella prima fase pittorica che va dal 1910 al 1912.

Franz Marc: “Grandi cavalli blu” (Die grossen blauen Pferde) conservato al Walker Art Center, Minneapolis, Minnesota (1911). Il soggetto e il modo in cui è stato rappresentato mostrano una forte analogia coi quadri di Gauguin.

Come Matisse e gli esponenti del Fauvismo, Marc fu sempre attirato dal mondo esotico e dalle civiltà aborigene. Per questo i suoi paesaggi, benché stilizzati, rappresentano chiaramente mondi lontani e selvaggi, oppure talvolta onirici come nello stile naïf di Henri Rousseau. Molto spesso, i paesaggi naturali e remoti da lui dipinti descrivono un ritorno all’innocenza, una fuga dalla corruzione della società moderna.

Franz Marc: “Cavalli rossi” (Die roten Pferde) del 1911.

Nei quadri di Marc, si possono notare tutte le principali caratteristiche dell’Espressionismo propriamente detto, in particolar modo il rifiuto verso il Positivismo e una pesante critica contro la società contemporanea portavoce del materialismo e di un alienante capitalismo. Manifestazione di ciò, secondo la critica, è il fatto che Marc non dipingesse mai soggetti umani, bensì sempre animali (soprattutto cavalli), come se avesse voluto trasmettere avversione verso i propri simili.

Franz Marc: “Il toro rosso” (Roter Stier) conservato al Puschkin-Museum di Mosca (1912).

D’altro canto, però, gli animali potrebbero anche rappresentare una sorta di metafora, simboleggiando l’innocenza e dunque la manifestazione del divino, poiché liberi dalla corruzione di cui è prigioniero l’essere umano. Anche i colori, del tutto irrealistici come nei quadri di Gauguin, esprimono un chiaro messaggio: il giallo rappresenta il principio femminile, il blu quello maschile e il rosso la materia (i tre GENERI DELLA LINGUA TEDESCA). Secondo l’artista, occorreva possedere “la seconda vista” e andare oltre alla realtà delle cose per dipingere la loro vera essenza (principio dell’ “animalizzazione dell’arte”: percezione dell’animale così come l’artista lo percepisce, e rappresentazione dello sfondo così com’è percepito dall’animale).

Franz Marc: “Cavallo rosso e blu” (Rotes und blaues Pferd) del 1912.

Fortemente ispirato anche dal Cubismo, Franz Marc dipingeva gli animali in maniera dinamica, attribuendo loro un’energia vitale che coinvolgeva anche il background. L’influenza del Cubismo è molto più evidente nella seconda fase della sua attività (dopo il 1912), in cui le forme si fanno sempre più squadrate come in Cézanne e in Picasso, e non più rotonde come nella prima fase artistica. Il colore continua ad esprimere la carica emotiva dell’artista.

Franz Marc: “Capriolo nel giardino di un monastero” (Reh im Klostergarten) del 1913.

Nel 1912, Marc pubblicò con August Macke e Vasilij Kandinskij l’almanacco “Der Blaue Reiter” (Il cavaliere azzurro), una raccolta di opere e saggi artistici che ebbe grande successo.

Oggi, molti dei suoi quadri sono esposti al Franz Marc Museum di Kochel am See (Baviera).

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