OTTO VON BISMARCK

Pagina dedicata all’importante figura storica di Otto Von Bismarck (1815 – 1898), Cancelliere dell’Impero tedesco sotto il quale la Germania venne finalmente unificata e si affermò come grande potenza politica europea.

OTTO VON BISMARCK
“Otto von Bismarck”. Immagine tratta dal sito di Wikipedia.org in inglese. Pubblico dominio.

Otto Von Bismarck fu Cancelliere del Regno di Prussia dal 1862 al 1890. Vai alla pagina dedicata alla PRUSSIA per saperne di più su questo regno ormai scomparso dalla carta geografica e su quali territori comprendeva.

Per nascita, Bismarck apparteneva agli Junker (dalla contrazione di “Jung Herr” = giovane signore) e quindi era un rappresentante della nobiltà terriera prussiana. Benché anche lui chiamato “Kanzler” e cioè Primo Ministro, questa carica non corrisponde a quella attuale di Cancelliere Federale (vai alla pagina dedicata).

All’epoca della sua elezione, la Germania esisteva solo come insieme di Stati indipendenti senza un unico capo comune, chiamati regni o principati. Il 9 giugno 1815, in seguito al Congresso di Vienna, era stato infatti deciso di creare la Confederazione Germanica comprendente la Prussia, l’Austria, la Baviera e molti altri Stati (vai alla pagina dedicata all’UNIFICAZIONE TEDESCA per saperne di più). Sogno di Bismarck, tuttavia, era che la Confederazione Germanica potesse riunirsi in un unico impero comandato dai sovrani di Prussia, gli Hohenzollern, e comprendente tutte quelle terre che facevano parte del Sacro Romano Impero prima della sua distruzione nel 1806 (vai alla pagina dedicata all’IMPERO AUSTRIACO per saperne di più).

Per fare questo, era necessario eliminare qualsiasi influenza austriaca all’interno della Confederazione Germanica, poiché l’Austria era la maggiore oppositrice all’unificazione tedesca. L’Austria, infatti, dal 1806 formava l‘Impero Austriaco assieme alle terre che aveva assoggettato, quali l’Ungheria e alcuni Stati dei Balcani: se il progetto di Bismarck avesse avuto successo, l’Impero Austriaco comandato dagli Asburgo-Lorena si sarebbe inevitabilmente estinto.

Perciò, nel 1866 Bismarck dichiarò guerra all’Austria portando allo scoppio della Guerra austro-prussiana. Dopo la solenne sconfitta che gli austriaci subirono a Sadowa il 3 luglio, non solo persero potere sugli Stati della Germania del sud, ma videro la conquista di alcuni territori del nord da parte della Prussia, con la nascita della Confederazione Germanica del Nord di cui la Prussia era leader.

Ultimo ostacolo alla completa unificazione era la Francia, all’epoca comandata dall’imperatore Napoleone III, che temeva l’espansione tedesca e la perdita dei territori dell’Alsazia e della Lorena che invece Bismarck pretendeva per sé. Dopo la Guerra franco-prussiana del 1870, anche la Francia venne sconfitta, prima a Sedan (31 agosto-2 settembre) e poi a Metz (assedio di Metz del 3 settembre – 23 ottobre).

Napoleone III.

Napoleone III fu costretto ad abdicare e, al posto dell’Impero, in Francia tornò la Repubblica (Terza Repubblica) dopo una breve parentesi costituita da un governo provvisorio chiamato Comune di Parigi. La Germania, invece, fu riunita sotto un’unica bandiera che comprendeva anche l’Alsazia e la Lorena. il 18 gennaio 1871 venne ufficialmente proclamato l’Impero tedesco (Deutsches Kaisertum) con a capo Gugliemo I Hohezollern, già re di Prussia.

Bismarck, invece, mantenne il posto di Cancelliere e di Ministro degli Esteri, stavolta di tutto l’impero tedesco. Passato alla storia è la chiusura di un suo celebre discorso al Parlamento prussiano nel 1862 riguardo all’unificazione tedesca: questa si sarebbe dovuta concludere solo “col sangue e col ferro” (Mit Blut und Eisen).

Cartina politica della Prussia dal 1807 al 1871, anno dell’unificazione della Germania. BLU: Prussia propriamente detta; VERDE: territori assegnati dal Congresso di Vienna; CELESTE: territori conquistati dopo il 1866; GIALLO: territori non prussiani ma che si unirono all’impero tedesco nel 1871. Come si può vedere, dunque, se si escludono i territori in giallo la Prussia occupa circa 2/3 della Germania.

Per essere sicuro che la Francia non si opponesse nuovamente alla politica tedesca, Bismarck decise, in qualità di Ministro degli Esteri, di stipulare nel 1882 la Triplice Alleanza tra l’Austria e l’Italia, essenzialmente intesa per difendersi dalla Francia.

Come Cancelliere dell’Impero, apportò alcune importanti riforme all’interno della nazione, ad esempio quella dell’esercito che aumentò il numero di soldati per ciascun reggimento, e l’introduzione delle assicurazioni obbligatorie per i lavoratori nel 1880. Ancora oggi, questo modello di assicurazione sociale viene detto “Modello Bismarck”.

Nel 1889, Bismarck per primo introdusse anche il concetto di pensione per i lavoratori dipendenti e stabilì l’età in cui questa poteva essere chiesta.

Tra il 1884 e il 1885 organizzò la Conferenza di Berlino per decidere la spartizione dell’Africa, mantenendo tuttavia un atteggiamento moderato e sostanzialmente contrario all’egemonia europea sul continente africano. In realtà, questa manovra fu voluta da Bismarck per allentare le tensioni europee e distoglierle dalle ostilità interne che andavano sempre più crescendo, e che anni dopo portarono allo scoppio della Prima Guerra Mondiale.

Le vedute moderate di Bismarck non furono condivise dall’imperatore Gugliemo II subentrato nel 1888, né alla Conferenza di Berlino né nelle decisioni riguardanti la politica interna. Le sue divergenze con il Cancelliere portarono alle dimissioni di quest’ultimo nel 1890, mentre l’atteggiamento radicale di Guglielmo II determinò lo scoppio della Prima Guerra Mondiale e in seguito il suo esilio nel 1918.

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