CORRADINO DI SVEVIA

Le imprese del giovane Corradino di Svevia (1252- 1268), re di Sicilia e di Gerusalemme, figlio del re di Germania, tragicamente fatto giustiziare all’età di 16 anni per essersi opposto all’autorità del papa e della casata di Angiò.

CORRADINO DI SVEVIA

Corradino era figlio di Corrado IV di Svevia e di Elisabetta di Baviera.

In quanto figlio di Corrado, re di Germania e di Gerusalemme, nonché re di Sicilia, Corradino era nipote di Federico II di Svevia della casata di Hohenstaufen, che in vita si era trovato in forti contrasti col papa ed era stato definito da questi addirittura “anticristo”. Lo stesso Corrado era stato scomunicato nello stesso anno della sua morte, avvenuta per malaria, dopo aver avuto una serie di contrasti col pontefice Innocenzo IV. Fu forse in un tentativo di riappacificazione con la Chiesa che alla sua morte predispose che il figlioletto di soli 2 anni, Corradino, venisse educato proprio dal santo padre.

Nel 1254, alla morte di Corrado IV, Corradino venne dunque affidato al papa Innocenzo IV, ma molto presto la sua educazione passò al suo successore Alessandro IV, quando Innocenzo IV morì improvvisamente di malattia.

Fino alla maggiorennità di Corradino (intorno ai 13-14 anni) il papa detenne il potere soprattutto sul regno di Sicilia, allora facente parte dei dominii degli Svevi. L’egemonia del papa ebbe fine nel 1258, quando il trono di Sicilia venne reclamato e occupato dallo stesso zio del principe: Manfredi di Svevia.

Dopo la morte di Corrado IV, il trono di Germania e del Sacro Romano Impero era stato inizialmente conteso tra Alfonso X di Castiglia e Riccardo di Cornovaglia. Non riuscendo nessuno dei due a prevalere, nemmeno dopo la morte del secondo contendente, dopo alcuni anni i duchi tedeschi (poi chiamati “ prìncipi elettori”) elessero nuovo re Rodolfo I conte di Asburgo, la cui dinastia prese il posto di quella sveva. Con l’elezione di Rodolfo I nel 1274, finì il periodo storico tedesco chiamato “Grande Interregno” (in tedesco: Interregnum o Zwischenherrschaft, 1250-1274), durante il quale il trono del Sacro Romano Impero era rimasto vacante dal momento che il pontefice si era rifiutato di incoronare altri sovrani in quanto scomunicati o contrari alla sua autorità. Tuttavia, nemmeno Rodolfo I ebbe incoronazione ufficiale: dalla morte di Federico II di Svevia, infatti, nessun imperatore, benché investito del potere imperiale, fu più incoronato fino al 1312, con Enrico VII conte di Lussemburgo.

Con la morte di suo padre, a Corradino duca di Svevia, della famiglia degli Hohenstaufen, rimanevano i territori di Sicilia e d’Italia meridionale, nonché il regno di Gerusalemme.

Corradino passò l’infanzia in Baviera fino al 1266, quando lo zio Manfredi morì nella battaglia di Benevento e il regno di Sicilia (che all’epoca comprendeva tutto il meridione) passò a Carlo D’Angiò, fratello del re di Francia e alleato del papa.

Dopo la morte di Manfredi nel 1266, il giovane Corradino scese in Italia per reclamare il trono e sottrarlo dal dominio francese. La sua discesa fu accolta con tutti gli onori dalla fazione ghibellina, con l’aiuto della quale il principe riuscì ad arrivare a Roma e a cacciare il papa Clemente IV a Viterbo. Non solo, ma l’appoggio della fazione fu molto importante anche nelle battaglie successive che videro Corradino vincitore sugli angioini in territorio italiano; vittorie che permisero la sua progressiva discesa in Italia meridionale.

Lo scontro diretto con Carlo D’Angiò ci fu il 23 agosto 1268, nella battaglia di Tagliacozzo, in Abruzzo, che vide la clamorosa sconfitta di Corradino e la sua ritirata strategica verso Roma assieme ad alcuni soldati che gli erano rimasti fedeli.

Deciso a imbarcarsi presso Torre Astura, vicino a Nettuno (provincia di Roma), Corradino fu tradito dal nobile Giovanni Frangipane e consegnato a Carlo D’Angiò, che lo fece decapitare assieme ai suoi soldati il 29 ottobre 1268, a Napoli. Corradino aveva solo 16 anni.

Come voleva l’usanza per i traditori della Chiesa, inizialmente il suo cadavere non ebbe sepoltura, ma grazie alle preghiere della madre fu tumulato nella Basilica di Santa Maria del Carmine Maggiore a Napoli. Con lui si estinse per sempre la dinastia degli Hohenstaufen, detta anche anche “dinastia degli Svevi”.

(Visita la pagina dedicata agli ASBURGO per saperne di più su questa importante dinastia. Vai anche la pagina dedicata agli ANGIOINI del blog del sito di Francese Facile per saperne di più su questa dinastia e delle successive lotte per il trono di Sicilia e di Napoli).

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