UNIFICAZIONE TEDESCA

Dopo la GUERRA DEI TRENT’ANNI la Germania non aveva più avuto un unico re, ma si era anzi divisa in numerosi principati e regni autonomi rappresentati solo formalmente da un unico imperatore: l’imperatore del Sacro Romano Impero. Poi, quando il Sacro Romano Impero era decaduto, nel 1806, quasi tutti gli antichi Stati di Germania erano stati riuniti nella Confederazione germanica (Deutscher Bund), nata nel 1815. Perciò, a differenza di altri Stati da sempre nazionali come la Francia, la Spagna o l’Inghilterra, la Germania non fu mai una vera e propria nazione prima del 1871.

Il sogno dell’unità tedesca fu un progetto molto lungo e complicato, che può essere compreso solo partendo dal suo esordio.

All’epoca della fondazione del Sacro Romano Impero Germanico (che comprendeva quasi tutta l’Europa centrale e parte dell’Italia), la Germania era una sorta di “confederazione” di ducati uniti dalla stessa lingua e comandati da duchi (o prìncipi) che eleggevano come loro rappresentante un unico re (rex romanorum), al quale veniva conferito il titolo di imperatore dal papa.

Nonostante i tentativi dei vari imperatori di unificare tutto il territorio al pari dei grandi Stati nazionali d’Europa (i maggiori tentativi si ebbero soprattutto con Carlo V), l’opposizione dei prìncipi tedeschi e gli intrighi che sorsero a partire dal XIII secolo – rafforzati poi maggiormente dall’avvento del Luteranesimo nel XVI secolo, il quale spaccò letteralmente la Germania a metà – non permisero mai una vera e propria unificazione del regno.

Dopo la Guerra dei Trent’Anni (1618- 1648) scoppiata tra luterani e cattolici tedeschi, la Germania si era inoltre divisa ancora di più, con la formazione di tanti principati indipendenti comandati ciascuno un proprio principe. A quel punto, il titolo di imperatore del Sacro Romano Impero – ossia di unico rappresentante di tutti i vari principati tedeschi – era stato mantenuto, senza però alcun vero valore, dagli arciduchi d’Austria della famiglia degli Asburgo e Asburgo-Lorena.

Il Sacro Romano Impero (detto “germanico” ma comprendente di fatto anche l’Austria e il Lussemburgo, ad esempio) era nato nel 962 d.C. con Ottone I ed ebbe fine a causa di Napoleone Bonaparte, nel 1806. Infatti, con la formazione dell’impero francese comandato da Napoleone (1804), e soprattutto dopo i diversi conflitti armati che misero l’Europa in ginocchio di fronte alla Grande Armée napoleonica, quel che restava del Sacro Romano Impero retto dagli arciduchi d’Austria decadde venendo completamente smantellato. La Germania rimase divisa in ducati e principati, mentre l’Austria assunse la denominazione di “Impero Austriaco sotto l’arciduca Francesco II (poi ribattezzato Francesco I d’Austria). Fu questi, inizialmente imperatore del Sacro Romano Impero, a conferirsi il titolo di “imperatore d’Austria” dopo la distruzione del suo precedente regno, e a mediare un’intesa con Napoleone dandogli in sposa la figlia Maria Luisa. La Germania, dunque, e tutti i suoi vari principati, si separarono definitivamente dall’Austria, che continuava invece a mantenere la sua influenza su Italia del nord, Cechia (le regioni di Boemia e Moravia), Croazia  e Ungheria.

Quando poi Napoleone fu sconfitto, nel 1814, il Congresso di Vienna, che aveva lo scopo di ripristinare gli antichi confini europei prima delle conquiste fatte dall’impero francese, decise di non ridare vita al Sacro Romano Impero, ormai obsoleto e già privo di un vero e proprio significato sin da dopo la Guerra dei Trent’Anni. Si decise piuttosto di trasformare la Germania e l’impero austriaco in una confederazione formata da 38 stati (Confederazione Germanica o Deutscher Bund) uniti soprattutto dalla stessa lingua più che dalla stessa cultura. Nonostante il nuovo tipo di amministrazione politica, la confederazione ripristinava gli antichi confini del Sacro Romano Impero così come erano stati stabiliti dopo la pace di Vestfalia del 1648, quella che aveva posto fine alla Guerra dei Trent’Anni. Le potenze europee vincitrici sull’armata francese si considerarono dunque soddisfatte della decisione presa, poiché questa non andava a intaccare gli equilibri europei.

Ufficialmente, la Confederazione germanica ebbe origine il 9 giugno 1815 e comprendeva anche l’Austria (impero austriaco) e la Prussia (regno di Prussia), che ne costituivano i due Stati più importanti. Altri Stati erano: il Regno di Baviera, il Regno di Sassonia, il Regno di Hannover, il Granducato di Lussemburgo e molti altri tra cui anche le città libere di Brema, di Amburgo e di Francoforte sul Meno. Alcuni di essi erano regni nati dopo il 1806 (Baviera e Sassonia), altri anche prima (regno di Prussia), mentre altri nacquero solo dopo il congresso di Vienna (regno di Hannover).

Se molti Stati potevano considerarsi soddisfatti, molti altri ebbero da lamentarsi di questa decisione presa dal Congresso, anche perché includere due Stati potenti come l’Austria e la Prussia all’interno della confederazione significava aspettarsi la loro egemonia sugli altri, sconvolgendo gli equilibri. Coloro che si opponevano alla decisione del Congresso di Vienna erano dunque i cosiddetti sostenitori della “Piccola Germania“, mentre coloro che erano favorevoli al coinvolgimento di Austria e Prussia si facevano sostenitori della “Grande Germania“(Großdeutschland ).

Nonostante la formazione di due fazioni distinte, la “Grande Germania” ebbe la meglio sul progetto di costituzione della “Piccola Germania” e, conformemente alle aspettative, fu infatti l’Austria a detenere il potere sulla confederazione, quando nel 1849 ne venne assegnata la presidenza all’imperatore d’Austria- Ungheria, Francesco Giuseppe I (1830 – 1916).

Nello stesso anno si tenne l’Assemblea Nazionale di Francoforte (Frankfurter Nationalversammlung) per redigere una Costituzione della Confederazione. Già nel 1834, tra gli Stati confederati, era nata la Zollverein, ossia “l’unione doganale” per favorire il libero scambio di merci all’interno della Confederazione germanica. Ma una vera e propria Germania unita, così come la intendiamo oggi, non esisteva ancora.

Fu sotto Otto von Bismarck, primo ministro del regno Prussia, Stato ricco e potente, che si ebbe finalmente l’unificazione della Germania, iniziando dalla sconfitta dei suoi principali oppositori all’interno della confederazione stessa (vai anche alla pagina dedicata a PER COSA LA GERMANIA E’ FAMOSA presente nel sito internet associato a questo blog per avere maggiori informazioni su Bismarck).

Poiché l’ostacolo maggiore all’unificazione era costituito dalla grande potenza austriaca, nel 1866 Bismarck dichiarò guerra all’Austria (Guerra Austro-Prussiana), e lo scontro decisivo si ebbe a Sadowa, oggi facente parte della Repubblica Ceca: là i prussiani riportarono una solenne vittoria, che portò all’inglobamento, nei propri territori, degli Stati della Germania del nord ; ma gli Stati del sud – tra cui la Baviera – rimasero uniti in una confederazione a parte.

OTTO VON BISMARCK
“Otto von Bismarck”. Immagine tratta da Wikipedia in inglese. Pubblico dominio.

La guerra austro-prussiana decretò la fine della Confederazione germanica. Gli Stati settentrionali, uniti dal 1867, andarono a formare la Confederazione germanica del Nord, gettando le basi per l’unificazione tedesca.

Successivamente, Bismarck entrò in conflitto con l’imperatore francese Napoleone III, nipote di Napoleone Bonaparte. I motivi furono sostanzialmente due: il primo era che la nascita di un impero tedesco, come era nel progetto di Bismarck, costituiva un pericolo per i confini francesi (e di tutti gli altri Stati europei), che non potevano permettersi la vicinanza di uno Stato grande e potente; il secondo era che Bismarck, nel suo piano di unificazione della Germania, aveva intenzione di inglobare anche le regioni francesi dell’Alsazia e della Lorena, dove erano presenti alcune minoranze tedesche. Tutto ciò portò alla Guerra Franco-Prussiana (1870-1871), la cui battaglia decisa fu combattuta a Sédan, in Francia, il 2 settembre 1870: qui l’esercito francese fu definitivamente sconfitto e Napoleone III fatto prigioniero, perdendo una volta per tutte il titolo di imperatore dei Francesi.

L’ Alsazia e la Lorena furono inglobate all’interno dei confini prussiani (saranno restituite alla Francia solo dopo la Seconda Guerra Mondiale) ed anche i territori del sud della Germania vennero finalmente a far parte di quello che fu chiamato “Impero tedesco”, ossia un insieme di regni (o federazione) comandati ciascuno da un proprio re ma con a capo l’imperatore Guglielmo I di Hohenzollern, già re di Prussia, nominato su consiglio di Ludovico II re di BavieraRimasero però fuori dai confini dell’impero i territori austriaci, uniti con l’Ungheria a formare l’Impero Austro-Ungarico dal 1867. Anche il Lussemburgo e il Liechtenstein non furono compresi, e rimasero degli Stati indipendenti.

L’impero tedesco fu ufficialmente proclamato il 18 gennaio 1871 nella reggia di Versailles, in Francia, dove venne battezzato anche “Secondo Reich” (Zweites Reich) per distinguerlo dal Primo Reich che era stato il Sacro Romano Impero. La capitale della nuova Nazione creatasi divenne  Berlino, già capitale del regno di Prussia.

Bismarck divenne Cancelliere dell’impero e il suo sogno di unificazione della Germania fu finalmente portato a termine.

Per sapere di più su questo argomento, vai anche alle pagine dedicate a:

OTTO VON BISMARCK

NAPOLEONE III

I TRE REICH E I TRE IMPERI

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