DAL 1939 AL 1941

Appunto sugli eventi della Seconda Guerra Mondiale (1939-1945) nei primi 2-3 anni di conflitto (1939-1941) descritti dal punto di vista della Germania.  L’appunto vuole dare informazioni di carattere generale senza tuttavia sostituirsi alle informazioni più dettagliate presenti nei libri di storia.

In base agli eventi storici che si sono succeduti, la Seconda Guerra Mondiale può essere divisa in tre parti distinte:

  1. 1939- 1941 Germania e Russia, alleate, cooperano muovendo i “fili” della guerra
  2. 1941 – 1943 : la Germania rompe l’alleanza con l’Unione Sovietica e attacca l’URSS
  3. 1943 – 1945: l’URSS contrattacca e la Germania si pone in difesa

Per avere informazioni sugli ulteriori eventi della Seconda Guerra Mondiale, sempre vissuti dalla Germania nazista, si vada alle altre pagine della sotto-sezione di storia tedesca. Link: https://parliamotedesco.altervista.org/blog/seconda-guerra-mondiale/

Per avere informazioni sugli eventi precedenti l’argomento di questa pagina, andare ai seguenti link: https://parliamotedesco.altervista.org/blog/soglie-del-conflitto/ https://parliamotedesco.altervista.org/blog/il-patto-molotov-ribbentrop/

Fin dall’inizio, la guerra portata avanti dai nazisti (seguaci del partito Nazionalsocialista Tedesco dei Lavoratori) è mossa da ideali razzisti e anti-semiti: Hitler, dittatore tedesco a capo del partito nazista, vuole dimostrare la superiorità della cosiddetta “razza ariana” dei tedeschi sugli altri popoli, e in particolare sulle popolazioni slave e sugli ebrei che vivono in territorio slavo. Per questo, in caso di sua vittoria, questa non sarebbe da considerarsi solo una vittoria politica o militare, ma anche un’affermazione della “razza superiore” germanica sulle altre razze.

Hitler è alleato con la Russia comunista comandata da Stalin (unita assieme agli altri Paesi ex-zaristi nell’Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche, o URSS) dal 24 agosto 1939 attraverso il Patto Molotov-Ribbentrop, ed è allo stesso tempo alleato con l’Italia fascista di Mussolini e con il Giappone comandato dall’imperatore Hirohito. Il 25 novembre 1936 questi ultimi due Paesi, assieme alla Germania, avevano firmato il patto anti-Comintern, cioè contro il Comunismo Internazionale. Per questa ragione il patto della Germania con l’URSS lascia Italia e Giappone molto perplesse: Hitler si allea con Stalin mettendo gli altri due alleati davanti al fatto compiuto, incurante delle ideologie sinistrorse del capo del partito bolscevico (comunista) russo. Ma la sua è un’alleanza strategica per evitare la guerra su due fronti – a est  con l’URSS e a ovest con la Francia – ed ha già in mente di ignorarla a tempo debito.

Il sogno di Hitler (Lebenstraum) è di riuscire a espandere la Germania a est sgominando la presenza slava (considerata da lui una razza inferiore), e per farlo ha bisogno di muovere le sue truppe fino al territorio russo, conquistando ogni pezzo di terra che si interpone fra la Germania e il territorio degli Urali.

Perciò, il 1° settembre 1939 le truppe tedesche invadono la Polonia. Questo evento è universalmente considerato l’inizio ufficiale della Seconda Guerra Mondiale, dal momento che l’invasione del Paese obbliga i suoi Alleati, Francia e Inghilterra, a intervenire nel conflitto militare (3 settembre).

Hitler conduce la “Guerra lampo” (Blitzkrieg), ovvero l’occupazione della Polonia attraverso la “guerra di movimento” condotta coi carri armati, tattica che sarà attuata anche dalla sua alleata russa.

La Resistenza polacca crolla il 6 ottobre e, da quel momento in poi, il Paese di trova diviso in due parti: una est sotto il controllo dei sovietici, e una ovest sotto il controllo dei tedeschi. La parte ovest viene a sua volta divisa in due aree principali: quella occidentale viene direttamente annessa al Reich (la Germania dal ’34 ha assunto il nome di Terzo Reich), mentre quella orientale viene a costituire un governatorato sotto il controllo di Hans Frank, avvocato e membro del partito nazista.

Il governatorato assume subito le caratteristiche di un “colonialismo“, al pari di quello esercitato in India dal governo britannico: il governatore è in tutto e per tutto un viceré che, attraverso una politica di forte repressione, si serve della popolazione indigena per far muovere “la macchina da guerra tedesca” (Wehrmacht).

Per ottenere l’obbedienza incondizionata, Hitler cerca di cancellare l’identità nazionale del Paese, e per questo fa spostare la capitale storica da Varsavia a Cracovia e smantellare l’apparato industriale polacco (Varsavia era stata fatta capitale nel 1596 all’epoca del Regno di Polonia). Il tentativo è quello di trasformare la Polonia in un Paese prevalentemente rurale con una popolazione fatta di contadini e di ufficiali tedeschi divenuti latifondisti.

(Cliccare sull’immagine per ingrandire).

POLONIA
Invasione della Polonia da parte dei tedeschi. Nella cartina sono sottolineate le città di Varsavia, Cracovia e la città storica di Danzica, sul Mar Baltico. E’ inoltre visibile la regione dei Sudeti, in Cecoslovacchia, annessa al Reich nel 1938. Immagine tratta da “Scintille”, sussidiario per la V classe, edizioni Juvenilia, Bergamo, 1964. Pagina 131

Viene inoltre tentato di cancellare l’identità culturale delle minoranze polacche allestendo dei ghetti ebraici, il più grande dei quali è il ghetto di Varsavia. Iniziano in questo periodo le prime persecuzioni contro gli ebrei, che però non hanno ancora il carattere di sterminio. Nel 1940 viene aperto il campo di concentramento di Auschwitz, in Polonia, ma, per il momento, questo ha solo la funzione di vero e proprio campo “di concentramento” e nient’altro, per riunire i prigionieri destinati al lavoro coatto. Sarà solo dopo il ’41 che questi campi verranno trasformati in campi di sterminio dotati di camere a gas. La decisione dello sterminio di massa dei prigionieri di guerra slavi ed ebrei viene presa definitivamente nel ’42, alla conferenza di Wannsee di Berlino, per via dell’immensa mole di ostaggi catturati e pertanto di difficile gestione (evento noto come “Soluzione finale della questione ebraica”).

Molti polacchi ed ebrei vengono deportati in Germania per lavorare nelle fabbriche tedesche. La restante parte di popolazione viene selezionata, su base razziale, per essere deportata a est. La Polonia dell’est arriva presto alla sovrappopolazione, fatto che ne aumenta la povertà.

(Vai alla pagina dedicata alla RIVOLTA DEL GHETTO DI VARSAVIA per conoscere un importante fatto storico avvenuto nel 1943 per opporsi alle deportazioni forzate).

La perdita dell’identità nazionale non ha il solo intento di sottomettere il popolo invaso, ma di operare una vera e propria “germanizzazione” del territorio polacco, in particolar modo quello annesso al Reich. La Russia, per il momento alleata con la Germania (nel ’41 Hitler scioglierà il patto), opererà invece una “sovietizzazione” della parte a lei assegnata.

Nella Polonia dell’est i Comunisti russi attuano infatti l’espropriazione delle case e di tutti i beni materiali, conformemente alle ideologie del partito, e viene introdotta la polizia politica come in Russia. Vengono inoltre fatti piani lavorativi quinquennali come nei primi anni del Comunismo e si procede alla stessa collettivizzazione sorta negli altri Paesi dell’URSS.

Hitler ha ideali razziali, Stalin ideali politici.

Nella primavera del 1940 i sovietici attuano il massacroeccidio della foresta di Katyn’ (Polonia), dove vengono sterminati centinaia di migliaia di prigionieri di guerra rappresentanti dell’élite della Polonia, di etnia sia polacca che ebrea. Il fatto verrà scoperto nel ’43, ma la responsabilità dei sovietici verrà messa in luce solo molti anni dopo, durante la Guerra Fredda tra Stati Uniti e URSS, all’inizio degli anni ’90.

Nell’ottobre del ’39 l’Ucraina e la Bielorussia vengono annesse all’URSS attraverso un plebiscito.

UCRAINA E BIELORUSSIA
Ucraina e Bileorussia (Russia bianca) inglobate nell’URSS. Immagine tratta da “Scintille”, sussidiario per la V classe, edizioni Juvenilia, Bergamo, 1964. Pagina 142.

Nel settembre dello stesso anno, Germania, Italia e Giappone firmano il Patto Tripartito per rinnovare la loro alleanza e decidere come spartire i vari bottini di guerra.

Fin dall’inizio, Hitler ha in mente di invadere l’URSS partendo dalla Polonia. Prima di dare inizio alla grande invasione in Unione Sovietica (che sarà chiamata “Operazione Barbarossa“), ha però in mente di conquistare i Balcani ed appropriarsi di alcuni territori strategici: la Romania, ad esempio, era importante per il petrolio.

A partire dall’estate del ’40, la Romania subisce appunto una serie di perdite da parte della Germania e dei suoi alleati: è infatti costretta a cedere la Bessarabia alla Russia, la Transilvania all’Ungheria e la Dobrugia alla Bulgaria. Nell’ottobre del 1940, Bucarest viene completamente occupata dai tedeschi.

Mussolini ordina l’invasione della Grecia, fiducioso nella protezione dell’esercito tedesco, ma il Paese invaso infliggerà invece un sonora sconfitta all’esercito italiano.

Dal 1941 al 1945 si combatte sul fronte jugoslavo: la Serbia decide di cooperare con Hitler, e nel marzo del 1941 il principe Paolo Karadordevic di Jugoslavia si unisce al Patto Tripartito.

In Croazia è presente il movimento degli Ustascia, comandato da Pavelic, designato dallo stesso Mussolini per collaborare con il regime nazista e con quello fascista.

BALCANI
Città e regioni balcaniche. In rosso sono sottolineate le zone perdute dalla Romania durante la Seconda Guerra Mondiale, e in blu le zone della Jugoslavia. Immagine tratta da “Scintille”, sussidiario per la V classe, edizioni Juvenilia, Bergamo, 1964. Pagina 142.

 Nell’aprile del 1941 la Jugoslavia cessa di esistere del tutto e vengono costituiti alcuni “stati fantoccio” (come lo Stato Indipendente di Croazia e il Regno di Montenegro) spartiti fra i vari Paesi che hanno aderito al Patto Tripartito (la Slovenia viene ceduta in parte all’Italia, che si aggiudica la capitale Lubiana, mentre la restante parte viene assegnata alla Germania).Tuttavia, con il colpo di stato monarchico dello stesso anno, il principe jugoslavo Karadordevic perde il trono e gli succede il nipote Pietro II, che decide di rompere il patto firmato da suo zio con la Germania.

Nel maggio del 1941 la Croazia viene assegnata al principe Aimone di Spoleto.

L’invasione della Polonia costringe l’alleata Gran Bretagna, comandata da re Giorgio VI e dal nuovo Primo Ministro Winston Chrurchill, a entrare in guerra. Il presidente americano Franklin Delano Roosevelt propone alla Gran Bretagna un’alleanza per combattere Hitler, offrendo l’avanzatissima tecnologia militare degli Stati Uniti. L’Inghilterra accetta la proposta degli Stati Uniti per evitare una sonora sconfitta, dal momento che l’alleata Francia non è in grado di sostenere la guerra.

WINSTON CHURCHILL
Winston Churchill. Foto di pubblico dominio tratta da Wikipedia in italiano.

In Arabia e in Egitto, il generale tedesco Erwin Rommel, soprannominato “Volpe del deserto” (Wüstenfuchs”) infligge una serie di sconfitte alle colonie britanniche alleate con America e Francia. Viene inoltre fomentata dalle truppe tedesche la ribellione dei coloni arabi contro gli inglesi, facendo leva sul sentimento nazionale e sugli ideali anti-semiti del nazismo.

Una volta conquistati i Balcani, Hitler decide di avviare l’ “Operazione Barbarossa” (dal nome dell’imperatore medievale tedesco Federico I Barbarossa) e quindi di invadere l’Unione Sovietica.

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