OTTONE III

Tutte le vicende più importanti della vita di Ottone III (980-1002), penultimo sovrano della cosiddetta “dinastia imperiale degli Ottoni”, che fu re di Germania (un tempo chiamata “terra dei Franchi orientali”), d’Italia e imperatore del Sacro Romano Impero Germanico. Figura di grande fascino attorno alla quale ruotarono molti personaggi oggi venerati come santi dalla Chiesa cattolica, a lui si deve il tentativo di restaurazione della Chiesa di Roma e dell’impero romano.

OTTONE III
Ottone III.

Ottone III nacque nel 980 in Westfalia (Sassonia meridionale, Germania) da Ottone II (re di Germania, re d’Italia – termine che a quell’epoca indicava solo l’Italia del Nord- e imperatore del Sacro Romano Impero Germanico) e da Teofano (o Teofane, o Teofania), imperatrice consorte e principessa bizantina, nipote dell’imperatore Giovanni I di Bisanzio.

In quanto figlio di Ottone II, Ottone III era nipote di Ottone I di Sassonia, che fu il primo sovrano al mondo a indossare le tre corone regali contemporaneamente, ricoprendo il ruolo di imperatore dopo più di 100 anni dalla morte di Carlo Magno.

Ottone III fu quindi il terzo imperatore del Sacro Romano Impero detto “Germanico” – nome che fu utilizzato a partire dall’incoronazione di Ottone I nel 962 – e il penultimo re della cosiddetta “dinastia degli Ottoni” o dinastia di Sassonia (Sachsen), che per prima portò sul capo la triplice corona. Secondo l’usanza germanica, il re di Germania e Italia veniva eletto dai prìncipi elettori tedeschi ( a quell’epoca chiamati semplicemente “duchi”), mentre la corona imperiale veniva concessa dal papa in persona.

Ultimogenito, ma primo maschio, di Ottone II, Ottone III nacque assieme a una sorella gemella che però morì subito dopo la nascita.

Rimasto orfano di padre a 3 anni, dopo essere stato eletto dai prìncipi elettori come successore di Ottone II a Verona, fu incoronato re e imperatore ancora bambino, il 25 dicembre nella capitale germanica di Aquisgrana (Aachen). La data fu scelta in ricordo dell’incoronazione di suo padre, che a sua volta ebbe luogo la notte del 24 dicembre in ricordo di quella di Carlo Magnoche fu il primo imperatore al mondo del Sacro Romano Impero.

Ottone III fu educato dalla madre Teofano (a cui era legatissimo) e dalla nonna paterna, Adelaide di Borgogna. Quest’ultima è oggi una santa venerata dalla Chiesa cattolica, ed ebbe una straordinaria longevità per quell’epoca: morì infatti a 71 anni di età.

Quasi subito dopo l’incoronazione, il “re bambino” venne rapito dal cugino di suo padre, Enrico duca di Baviera, passato alla storia come “il litigioso” (der Zänker). Questi era stato a sua volta fatto prigioniero da Ottone I per impedirgli di rivoltarsi contro la sua autorità, ed era riuscito a fuggire e a ordire il rapimento con la complicità dell’arcivescovo di Colonia.

Una volta rapito il cuginetto, Enrico pretese per sé il trono, ma trovò la forte opposizione del popolo, e soprattutto di Gerberto di Aurillac (abate di Bobbio) e dell’arcivescovo di Reims, Adalberto (o Adalbertone), che era stato ordinato vescovo da Adelaide di Borgogna. Enrico venne perciò nominato a gran voce  “nemico dell’impero” e costretto a fuggire e a restituire il bambino alla madre dopo pochi mesi, nel 964.

Per proteggere il figlio da altri eventi spiacevoli, Teofano assunse la reggenza fino al 991, anno della sua morte, assistita dall’arcivescovo di Magonza e dall’arcivescovo di Worms. Dopodiché, il trono passò ad Adelaide di Borgogna, che morì 4 anni dopo.

Rimasto unico erede al trono, Ottone III assunse pieno potere e chiamò accanto a sé uno dei suoi maggiori seguaci, Gerberto di Aurillac, che divenne il suo più fidato consigliere e fu nominato arcivescovo di Ravenna per ordine dello stesso imperatore. Oltre a lui, il giovane sovrano fu educato anche da Bernoardo vescovo di Hildesheim, e da Nilo da Rossano, entrambi venerati oggi come santi dalla Chiesa cattolica.

Ottone III venne ufficialmente incoronato imperatore a Monza, l’anno successivo alla morte della nonna. Fin dagli inizi, influenzato dall’educazione avuta dalla madre che era figlia dell’imperatore di Bisanzio, il giovane sovrano iniziò a maturare l’idea di restaurare l’antico impero romano riconquistando tutte le terre che vi appartenevano originariamente, e di riunirle sotto la sua autorità.

Per questo, dopo aver sedato alcune rivolte all’interno dell’impero tedesco, nel 996 si recò a Roma, dove il cugino Brunone di Carinzia venne da lui fatto papa col nome di Gregorio V (si ricorda che, in base al Privilegium Ottonianum redatto da Ottone I, l’imperatore aveva il potere di eleggere il papa oltrepassando l’autorità del popolo romano). Il nuovo pontefice fu però deposto dai Romani, che avevano già avuto in passato alcune controversie con gli Ottoni in quanto non riconoscevano questi ultimi alcuna autorità sull’elezione papale. Si decise pertanto di sostituire Gregorio con Giovanni XVI.

A causa dei vari tumulti scoppiati nella città per l’elezione dell’antipapa, Ottone fu costretto a tornare in Germania, ma nel 997 fece ritorno a Roma armato di un potente esercito, col quale sconfisse gli avversari di Gregorio V, e in particolare l’aristocratico Giovanni Crescenzi, che si rifugiò a Castel Sant’Angelo, ma venne poi catturato e condannato a morte per decapitazione. Giovanni XVI, che era stato suo complice, fu mutilato e condannato al carcere a vita a Fulda, in Germania, dove morì pochi anni dopo.

Nonostante questa vittoria, Gregorio V venne avvelenato nel 999 dai suoi avversari rimasti in vita, e il trono di Pietro rimase nuovamente vacante.

Fu così che Ottone III, di ritorno da un pellegrinaggio, ne approfittò per imporre come nuovo papa Gerberto di Aurillac, che prese il nome di Silvestro II. Questo nome fu scelto con un particolare significato: Silvestro I era stato infatti il papa che aveva battezzato l’imperatore romano Costantino I, e al quale si diceva che quest’ultimo avesse fatto la donazione di alcuni palazzi e concesso molti poteri (Donazione di Costantino, del 315) stabilendo il primato del vescovo di Roma su tutti gli altri vescovi e sacerdoti del mondo. Pertanto Ottone III intendeva, con questo gesto, essere riconosciuto come un “novello Costantino” e venire identificato in un imperatore romano secondo il suo progetto di restaurazione che prese nome “Renovatio Imperii”. Trasferì infatti la capitale dell’impero germanico a Roma e pretese per sé gli appellativi di “console” e “senatore” che facevano parte del vecchio contesto politico dell’impero romano. Inoltre, decise di fidanzarsi con la principessa bizantina Zoe, per riunire l’impero d’Occidente con quello d’Oriente, ma morì poco prima di sposarsi.

PAPA SILVESTRO II
Papa Silvestro II

Ottone III fu infatti cacciato da Roma nel 1001 assieme a Silvestro II, e morì a Faleria, presso Viterbo, il 23 gennaio 1002, all’età di soli 22 anni. Le cause della morte non furono ben note.

Fu sepolto nella cattedrale di Aquisgrana vicino a Carlo Magno, ma la sua salma è andata completamente perduta. Secondo una leggenda, essa risiede in una piccola frazione in provincia di Perugia, che prende per questo nome di “Salmaregia“.

Gli successe il cugino Enrico, figlio del duca di Baviera da cui Ottone era stato rapito da bambino. Questi salì al trono col nome di Enrico II, ultimo sovrano della dinastia degli Ottoni, che si estinse nel 1024. Assieme alla moglie Cunegonda, come molte figure che furono vicine a Ottone III, è oggi anch’esso venerato come santo dalla Chiesa di Roma.

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