MASSIMILIANO I DEL MESSICO

Storia di Massimiliano d’Asburgo-Lorena (fratello dell’imperatore d’Austria e re d’Ungheria), che divenne a sua volta imperatore del Messico e che qui venne fucilato a causa dello scoppio dei moti patriottici insurrezionali.

Ferdinando Massimiliano d’Asburgo-Lorena (1832 – 1867), meglio conosciuto come Massimiliano I del Messico, era fratello minore dell’imperatore d’Austria Francesco Giuseppe (1830- 1916).

Non va confuso con Massimiliano I d’Asburgo, che fu imperatore del Sacro Romano Impero tra il XV e XVI secolo.

MASSIMILIANO I DEL MESSICO di Albert Graefle
Massimiliano I del Messico, in un ritratto di Albert Graefle.

Massimiliano I del Messico era invece figlio di Sofia di Baviera e dell’arciduca d’Austria Francesco Carlo. Crebbe nel palazzo reale di Schönbrunn, a Vienna, assieme ai fratelli Francesco Giuseppe Carlo Ludovico, Maria Anna e Ludovico Vittorio, spesso sentendosi prevaricato dalla figura del fratello maggiore che salì al trono nel 1848.

Dopo il matrimonio di Francesco Giuseppe con la bellissima Elisabetta di Baviera detta “Sissi” (o “Sisi”), nel 1854, Massimiliano intrecciò subito una profonda amicizia con la nuova cognata e cugina, che invece non andava d’accordo con la suocera Sofia. Tale amicizia fu talvolta oggetto di gelosia da parte della moglie di Massimiliano, Carlotta del Belgio (principessa del Regno del Belgio che era nato nel 1831), la quale andò in sposa all’arciduca nel 1857 e che, per il suo modo di fare, raccoglieva invece i favori dell’arciduchessa madre.

Carlotta del Belgio
Carlotta del Belgio

Nello stesso anno, 1857, Massimiliano (che già godeva del titolo di arciduca d’Austria e di principe di Boemia, Ungheria, Croazia e Slavonia) fu nominato viceré del regno Lombardo-Veneto prendendo il posto del feldmaresciallo Josef Radetzky. Figura molto più amata di Francesco Giuseppe, che veniva considerato un tiranno e chiamato in maniera dispregiativa “Cecco Beppe” all’interno del regno italiano, Massimiliano venne inizialmente ben accolto, anche se poi le sue vedute si rivelarono meno liberali di quanto i sudditi si erano aspettati. Questo fu dovuto soprattutto alle ideologie conservatrici dell’imperatore Francesco Giuseppe, il quale, continuando a prevaricare la sua autorità, impedì l’applicazione di molti progetti innovativi nel Lombardo-Veneto.

Massimiliano fu sempre affascinato dalle arti e dalle scienze, ma soprattutto dalla marina militare. Egli stesso si occupò del rinnovamento della flotta austriaca, del porto di Trieste e della costruzione, nella stessa città, del castello di Miramare. Il bellissimo castello, oggi museo, venne fatto edificare nel 1856 con gli interni simili a un grande vascello in onore della passione dell’arciduca per il mare. Dopo il suo congedo da viceré, nel 1859, qui Massimiliano prese dimora per alcuni anni assieme alla moglie, lontano da Schönbrunn e dalla Hofburg di Vienna.

Fu inoltre un appassionato di botanica, cosa che lo spinse a intraprendere un viaggio in Brasile nel 1861 per studiare le piante del Nuovo Mondo.

Sempre a partire dal 1859, gli venne offerta una prima volta la corona del Messico da parte di José Pablo Martinez del Rio, nobile e medico. Inizialmente non convinto, Massimiliano declinò l’offerta; ma, desideroso di ottenere un titolo importante come il fratello tanto inviso, la riconsiderò quando, nel 1863, il presidente messicano Benito Juàrez venne spodestato e fu proclamato l’impero.

Benito Pablo Juarez era una figura molto amata dal popolo messicano, in quanto era stato il primo presidente del Messico di razza messicana, non proveniente dunque dall’Europa. Avvocato e grande patriota, oggi è considerato dai suoi conterranei un eroe nazionale.

BENITO JUAREZ
Benito Juarez.

Massimiliano e la moglie Carlotta partirono per il Messico nel 1863 e vi sbarcarono nel 1864, suscitando le ire di Francesco Giuseppe, che non era stato avvertito delle intenzioni del fratello. Per questa ragione, l’imperatore tolse a Massimiliano tutti i titoli di cui godeva dalla nascita, ovvero quelli di arciduca d’Austria e di principe di Boemia e Ungheria.

Massimiliano venne incoronato imperatore del Messico il 10 aprile 1864 col nome di Massimiliano I. La sua incoronazione, tuttavia, venne fortemente osteggiata dai cittadini messicani, poiché stanchi del dominio europeo e desiderosi del ripristino della repubblica, nonostante le numerose riforme che il nuovo sovrano aveva in mente di apportare (la riforma terriera, la libertà di religione e il diritto di voto per le classi contadine). Inoltre, il nuovo imperatore si inimicò ancora di più la popolazione quando decise la fucilazione di tutti i sostenitori di Juarez a cui inizialmente era stata concessa l’amnistia.

Appena saliti al trono, i due nuovi sovrani adottarono i nipoti del precedente imperatore del Messico, Agostino I, che era stato mandato in esilio nel 1823. Poiché non avevano avuto figli, i due sovrani crebbero i bambini (Agustìn de Iturbide y Green e Salvador de Iturbide y de Marzàn) come fossero loro figli, e il più grande dei due, Agustìn, venne anche nominato erede al trono.

Agostino I del Messico.
Agostino I del Messico.

Ma la figura di Massimiliano era talmente invisa che si chiese subito a gran voce la sua abdicazione. Finita la guerra di secessione americana nel 1865, con la vittoria dei nordisti di vedute repubblicane, gli Stati Uniti iniziarono a rifornire di armi il Messico per poter combattere contro l’imperatore visto come un despota e nemico della libertà.

Massimiliano tentò, da parte sua, di arruolare un esercito composto dai soldati americani fedeli alla sua causa, ma anche l’imperatrice Carlotta decise di intervenire e di arruolare soldati scelti in Europa, arrivando a chiedere aiuto direttamente anche al papa. Di ritorno a Vienna, però, venne colpita da un profondo esaurimento nervoso che le impedì di tornare in Messico. Passò dunque alcuni anni nel Castello di Miramare per poi essere ricondotta in Belgio dove morì molti anni dopo il marito (1927).

Nel febbraio 1867 Massimiliano si ritirò a Santiago de Querétaro dove vi fu un assedio da parte dei repubblicani capeggiati da Juarez. Dopo aver invano tentato la fuga, venne catturato con alcuni dei suoi generali (Miguel Miramón e Tomás Mejía) e infine condannato alla fucilazione da parte degli insorti. L’esecuzione avvenne il 19 giugno 1867, dopodiché la salma dell’ ex imperatore venne riportata prima a Trieste, e successivamente a Vienna, dove riposa oggi nella Cripta Imperiale.

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