LUDOVICO II DI BAVIERA

La vita e gli eventi più importanti del regno di Ludovico II (in tedesco “Ludwig”) di Baviera (in carica dal 1864 al 1886), l’enigmatico ed affascinante sovrano tedesco chiamato “re delle fiabe”, (“Märchenkönig”) la cui drammatica fine rimane ancora oggi avvolta nel mistero.

LUDOVICO II DI BAVIERA
“Ludovico II” dipinto da Ferdinand von Piloty.

Ludovico II (a volte chiamato anche “Luigi II” o Ludwig, rifacendosi al nome tedesco) nacque il 25 agosto del 1845 nel castello di Nymphenburg, appena fuori da Monaco di Baviera. I suoi genitori erano il futuro re di Baviera Massimiliano IIMaria Federica di Prussia, all’epoca solo prìncipi ereditari (saliranno al trono 3 anni dopo). Da parte di padre, Ludovico era un Wittelsbach, discendente da Ludovico il Bavaro e cugino dell’imperatrice d’Austria Elisabetta detta “Sissi” (futura regina d’Ungheria). Con quest’ultima Ludovico era imparentato sia da parte di madre che da parte di padre, e vi era tra i due un’impressionante somiglianza fisica, oltre a una grande amicizia.

Di personalità introversa e riservata, romantica e sognatrice, Ludovico ricevette assieme al fratello minore Ottone un’educazione fortemente cattolica, crescendo nel fiabesco castello di Hohenschwangau. Fu inoltre molto amico del principe Thurn und Taxis – con la cui famiglia si imparentò la cugina Elena, sorella maggiore di Sissi, che lo sposò nel 1858 – e del compositore tedesco Richard Wagner, di cui fu grande mecenate.

SISSI
L’Imperatrice Elisabetta d’Austria, detta “Sissi”.

All’epoca di Ludwig, il principato di Baviera costituiva un regno nato a partire dal 1806. Tra i vari principati tedeschi, era una delle terre che non aveva aderito alla religione protestante ed era rimasta di fede cattolica. Il suo primo sovrano fu Massimiliano I, già principe elettore di Baviera col nome di Massimiliano IV e bisnonno di Ludovico.

Salito al trono di Baviera a 18 anni, nel 1864, e cioè all’epoca in cui i regni e principati di Germania si trovavano riuniti all’interno della Confederazione germanica, Ludovico II fu tra coloro che si preoccuparono di mediare la definitiva unificazione degli Stati tedeschi in un unico impero, in particolar modo mediando un’intesa con la Prussia  il più importante fra questi – con la quale stabilì un legame di mutua difesa allo scoppio della guerra austro-prussiana (1867). Il suo sogno era di poter dare vita all’Impero tedesco ripristinando i confini dell’antico Sacro Romano Impero, sogno che si realizzò nel 1871 attraverso Guglielmo I di Hohenzollern ed il cancelliere Otto von Bismarck, sebbene Austria, Lussemburgo, Liechtenstein e altri non vennero compresi (per saperne di più, vai alla pagina UNIFICAZIONE TEDESCA).

Pochi anni dopo la sua ascesa al trono, Ludovico II si fidanzò con la cugina Sofia, sorella minore di Sissi, in parte per le grandi insistenze di quest’ultima; tuttavia, il fidanzamento venne rotto di lì a poco, e non ne venne più stabilito un altro. Secondo le annotazioni scritte nei suoi diari personali, pare che in vita Ludovico II intrecciò alcune relazioni omosessuali con diversi artisti della sua corte (Richard Hornig, Josef Kain e Alfons Weber), tra cui anche lo stesso Wagner, non senza provare un forte senso di colpa dovuto alla sua rigida educazione cattolica, che lo costrinse a vivere sempre una vita molto ritirata.

Negli anni del suo regno, si chiuse sempre più in se stesso vivendo confinato nei castelli di Baviera appartenenti alla sua famiglia e in parte da lui fatti costruire: Hohenschwangau, Neuschwanstein, Linderhof e Herrenchiemsee. Per rendere sempre più lussuose e fiabesche queste imponenti dimore, spese cifre folli che indebolirono vertiginosamente le casse dello Stato.

I suoi castelli di Baviera assunsero sempre più l’aspetto di dimore incantate, uscite da una favola, dove Ludovico sognava di essere un sovrano assoluto al pari del suo omonimo Luigi XIV di Francia, o uno dei mitici re possessori del Santo Graal. Una delle opere che testimoniano maggiormente questo suo carattere sognatore e l’intento di trasformare la Baviera in una grande “reggia di Versailles” è la bellissima Grotta di Stalagmiti del castello di Linderhof, costruita in modo da sembrare una terra incantata, e la facciata del castello di Herrenchiemsee. Tutto ciò contribuì a dare a Ludovico II, molto amato dai suoi sudditi, il soprannome di “re delle fiabe” (Märchenkönig). Uno dei suoi simboli, che è possibile ritrovare all’interno dei castelli, era il pavone (der Pfau).

Castello di Neuschwanstein.
Castello di Neuschwanstein.

A causa del suo particolarissimo carattere e delle sue spese folli, nonché della sua noncuranza per gli affari di Stato, l’8 giugno 1886 venne dichiarato pazzo da una commissione medica finanziata da suo zio Liutpold, e dunque destituito. Prese il suo posto sulla carta il fratello minore, il quale fu anche l’unico re di Baviera col nome Ottone, ma il vero potere fu detenuto dallo zio Liutpold fino al 1913. Ludovico venne invece trasferito da Neuschwanstein – la sua principale residenza – al castello di Berg, a sud di Monaco, sul lago Starnberg. Là fu rinchiuso e confinato come dentro a una fortezza, ma i sudditi bavaresi continuarono sempre ad amarlo, poiché si diceva che riuscisse perfettamente a incarnare lo spirito della gente di Baviera, e dunque a rappresentare pienamente l’animo del suo popolo.

Il 13 giugno dello stesso anno, il giorno di Pentecoste, Ludovico chiese verso sera di fare una passeggiata col suo medico curante, il dottor Gudden. Non fecero mai più ritorno a casa: a notte fonda, furono trovati entrambi annegati nel lago Starnberg. Le cause dell’annegamento non furono mai chiare: secondo le ipotesi, la causa della morte potrebbero essere o il suicidio (secondo alcuni, il dottor Gudden era amante di Ludovico ed entrambi avrebbero deciso di morire assieme), o un malore o ancora un omicidio premeditato dai nemici di Ludovico.

La più costernata per la sua morte fu l’imperatrice Elisabetta d’Austria – Ungheria (“Sissi”), che rimase sempre sua amica.

Oggi la salma di Ludovico II è sepolta nella chiesa di San Michele a Monaco di Baviera, ma il suo cuore è custodito in un’urna della Gradenkapelle di Altötting, considerato il centro cattolico dello Stato (Bundesland) della Baviera.

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