LA RIFORMA PROTESTANTE

Martin Lutero, monaco agostiniano del XVI secolo, fu l’avviatore della Riforma Protestante (Protestantische Reformation) che portò alla nascita di una nuova religione: il Luteranesimo, che ancora oggi costituisce la religione più diffusa in Germania.

MARTIN LUTERO
“Martin Lutero”, l’autore della riforma, ritratto dipinto da Lucas Cranach nel 1529.

All’inizio del XVI secolo, il Sacro Romano Impero (antico nome del territorio che comprendeva i vari ducati tedeschi e il ducato d’Austria) era un Paese cattolico, ossia riconosceva il papa come capo della chiesa cattolica ed era ubbidiente ai suoi dogmi (vai alla pagina dedicata a OTTONE I per saperne di più).

Tuttavia, erano anni di grande fermento intellettuale: con l’avvento del Rinascimento erano rifiorite la cultura, la letteratura e le scoperte nel campo sia della scienza che della tecnica. Nicola Copernico, Leonardo da Vinci, Niccolò Machiavelli e il tedesco Johannes Gutenberg avevano fatto conoscere al mondo numerose idee nuove attraverso i loro studi e i loro scritti, cosa che aveva fatto sentire il proprio peso all’interno della società: usciti dall’epoca cosiddetta “oscura” del Medioevo, si sentiva sempre di più il bisogno di discostarsi dalla superstizione e dall’arretratezza, di studiare la realtà fenomenica e di porre l’essere umano al centro di questi studi (vai anche alla pagina su GUTENBERG E L’INVENZIONE DELLA STAMPA).

In questo clima di grandissimo progresso culturale, Martin Lutero (Martin Luther), monaco cattolico agostiniano e professore di teologia all’università di Wittenberg, in Sassonia (1483 – 1546), entrò fortemente in polemica con alcune dottrine della religione cattolica, e in particolare col papa Leone X (1475 – 1521) a causa della vendita delle indulgenze.

Col termine di “indulgenza” si intende nel cattolicesimo la remissione totale (indulgenza plenaria) o parziale dei propri peccati, generalmente a seguito di opere di bene elargite alla Chiesa o verso il prossimo. E’ possibile ottenere l’indulgenza anche con la preghiera e l’accostamento frequente ai sacramenti, ma all’epoca di Martin Lutero molte indulgenze venivano concesse ai fedeli in cambio di somme di denaro donate ai vescovi, ai cardinali o direttamente al papa: una vera e propria compravendita.

Lo scandalo più grande, a questo proposito, si ebbe quando nel 1514 Alberto di Hohenzollern chiese al papa la nomina a vescovo sia di Magdeburgo che di Magonza, e Leone X acconsentì purché ottenesse da costui l’aiuto necessario per vendere maggiori indulgenze, e raccogliere così i fondi necessari per restaurare la Basilica di San Pietro a Roma.

Martin Lutero, indignato da un simile scandalo, rimproverò pesantemente il papa e i costumi religiosi dell’epoca, e nel 1517 appese alla facciata della cattedrale di Wittenberg le sue famose “95 tesi” con le quali criticava alcuni dogmi della Chiesa e molte dottrine propagandate dal clero anche se non menzionate all’interno delle Sacre Scritture. Lutero, infatti, rimproverava la Chiesa di Roma di fare leva sulla superstizione e la paura della morte per ottenere denaro, concessioni e favori di ogni tipo dalla popolazione più facoltosa, in modo da arricchirsi alle spalle dei devoti. Egli affermava che nessuno può salvarsi attraverso le indulgenze, ma solo attraverso la misericordia divina, poiché Dio ha già scelto fin dall’alba dei tempi chi è destinato alla salvezza e chi no.

In più, oltre a criticare la compravendita delle indulgenze, Lutero si pose contro a tutto ciò che la Chiesa comandava ai fedeli senza avere riscontro all’interno della Bibbia, come ad esempio il culto verso la Madonna e i santi, i quali, secondo Lutero, non avevano alcuna possibilità di intercessione presso Dio e continuavano invece a essere venerati solo come reminiscenza della cultura pagana politeista, apportatrice della superstizione da cui in quegli anni si cercava fortemente di uscire.

Dal momento che nel Vangelo non veniva fatta menzione dei sacramenti della Cresima, della confessione, del matrimonio, del ministero sacerdotale e dell’Estrema Unzione, Lutero si rifiutò di riconoscere la legittimità anche di questi, e dichiarò come validi solo il Battesimo e l’Eucaristia, in quanto gli unici istituiti da Gesù Cristo.

Tuttavia, dell’Eucarestia si negava anche il fenomeno della “transustanzazione”, ossia la reale conversione del pane e del vino nel corpo e nel sangue di Cristo: l’atto eucaristico veniva visto come un puro atto simbolico, privo quindi di ogni carattere miracolistico.

Nel tentativo di riscoprire i veri dogmi della religione cristiana – che per Lutero erano solamente quelli tramandati nel Vangelo – si occupò della traduzione della Bibbia dal latino al tedesco, e ne divulgò la pubblicazione in modo che i fedeli potessero leggere da soli le Sacre Scritture senza bisogno della mediazione dei sacerdoti, così da uscire dall’ignoranza e non essere succubi dell’autorità ecclesiastica.

Nel 1520 papa Leone X emanò la Bolla “Exsurge Domine” con la quale impose a Lutero di ritrattare 41 delle sue tesi, ma questi si rifiutò di farlo e venne perciò scomunicato. Nel 1521 l’imperatore del Sacro Romano Impero Carlo V, fervente cattolico, presiedette la Dieta di Worms, con la quale bandì per sempre il monaco dall’impero, ma questi trovò ospitalità e protezione presso Federico III il Saggio, principe di Sassonia e fondatore dell’università di Wittenberg.

Ispirati da Martin Lutero – ma soprattutto stanchi di sottostare all’autorità di Carlo V – molti prìncipi tedeschi decisero di abbracciare le nuove dottrine predicate dal monaco, e le conversioni si propagarono a macchia d’olio presso la nobiltà tedesca. Nacque così una nuova religione che successivamente verrà chiamata “Luteranesimo“, la quale divenne popolare soprattutto attraverso Philipp Schwarzerdt (in italiano chiamato “Filippo Melantone“), amico di Lutero e intellettuale tedesco che divulgò la nuova dottrina e ne moderò molti contenuti inizialmente troppo austeri (vai anche alla pagina RELIGIONI DELLA GERMANIA per avere maggiori informazioni).

Era in corso una vera e propria riforma religiosa, che ebbe successo soprattutto grazie al clima di grandissimo fervore scientifico e intellettuale di quegli anni: l‘invenzione della stampa ad opera di Johannes Gutenberg, che avvenne nel 1455, aiutò la pubblicazione e divulgazione della Bibbia in tedesco, aumentando quindi non solo l’alfabetizzazione in generale in tutto il Sacro Romano Impero, ma anche la riscoperta della lettura delle Sacre Scritture e di ciò che vi era scritto e tramandato.

Paradossalmente, sempre nel 1521, il re d’Inghilterra Enrico VIII si pronunciò in difesa della Chiesa di Roma scrivendo il libro “Difesa dei sette sacramenti“, attraverso il quale ottenne da Leone X il titolo di “Difensor Fidei” (Difensore della Fede), questo prima di avviare lo scisma anglicano nel 1534 e discostarsi egli stesso dalla Chiesa di Roma proclamandosi capo della chiesa d’Inghilterra.

Nel 1526 Ferdinando I, fratello di Carlo V, presiedette la Prima Dieta di Spira (oggi Speyer), durante la quale venne discusso con i prìncipi tedeschi riguardo alla loro conversione religiosa. Inizialmente, venne concessa loro una certa tolleranza da parte della famiglia imperiale, ma con la Seconda Dieta di Spira del 1529 ogni forma di indulgenza venne completamente revocata.

Nel 1529, infatti, Carlo V ordinò ai nobili tedeschi di restituire alla Chiesa molti dei beni confiscati in virtù delle dottrine di Lutero, ma questi si rifiutarono emanando il documento “Protestamur” come risposta alle richieste dell’imperatore. Successivamente, a causa di ciò i Luterani presero il nome di “Protestanti”, termine col quale ancora oggi si indicano tutti coloro che appartengono a una fede cristiana diversa dal cattolicesimo, l’anglicanesimo e l’ortodossia e che prende spunto dalla religione di Lutero. La riforma prese perciò nome di “Riforma Protestante”, e “protestante” fu anche il nome che venne dato alla nuova dottrina. Più tardi, con la nascita di altri religioni di stampo protestante, si iniziò a chiamare la dottrina originale di Lutero “Luteranesimo”, per non confonderla con altre come il Calvinismo e il Pietismo.

Solo nel 1555, con la pace di Augusta, Carlo V (rappresentato in tale circostanza da suo fratello Ferdinando) concesse la libertà di culto a tutti i prìncipi e duchi del Sacro Romano Impero, mentre i sudditi avrebbero dovuto seguire la religione del proprio signore (“cuius regio, eius religio”).

Nello stesso anno della Seconda Dieta di Spira, Lutero prese parte ai Colloqui di Marburgo, in Assia, dove si incontrò con l’intellettuale Ulrico Zwingli (vero nome: Huldrych Zwingli) per discutere di alcune questioni riguardo alla dottrina della transustanzazione. Gli incontri vennero organizzati da Filippo I d’Assia per mostrarsi agli occhi di tutti favorevole alle dottrine di Lutero e allearsi coi prìncipi tedeschi che si erano convertiti, ma il risultato fu la nascita di una nuova religione protestante che prese piede in Svizzera a causa della netta separazione di idee che avvenne tra Lutero e Zwingli.

Dopo questi eventi, e in particolar modo dopo lo scisma anglicano, papa Paolo III sentì l’esigenza di una Controriforma (o Riforma Cattolica) per ripristinare l’autorità pontificia che andava lentamente sgretolandosi e per ribadire la veridicità dei dogmi da essa predicati. Assieme all’imperatore Carlo V, venne stabilito un concilio a Trento nel 1545, durante il quale vennero riaffermati: la validità dei dogmi ecclesiastici, il culto verso la Madonna e i santi e tutte le dottrine a cui Lutero si opponeva. Il concilio si concluse nel 1563, anno dopo il quale la Chiesa cattolica ritrovò un nuovo spirito combattivo e intensificò il suo operato.

Con la Riforma Protestante, tuttavia, la Germania, che pure sembrava avere trovato la strada che l’avrebbe condotta fuori dall’oscurantismo e dalla superstizione, cominciò a subire sempre più il fascino del modus operandi dell’Inquisizione Spagnola sorta nel 1478 nella penisola iberica contro i cittadini di religione non cattolica, ed ecco che la pratica della “caccia alle streghe” (Hexenjagd), che già era consuetudine in Germania prima della riforma, si intensificò.

Questo fenomeno prese piede fra i cattolici in risposta alla nascita del Luteranesimo, per rafforzare l’autorità vacillante della Chiesa cattolica (dopo il Concilio di Trento nacque anche la Congregazione dell’Indice, che aveva lo scopo di censurare tutti i libri contrari alla dottrina cattolica), ma ebbe grande successo anche fra i protestanti; anzi, questa venne soprattutto appoggiata e incentivata dallo stesso Martin Lutero come strumento necessario per eradicare la corruzione presente su suolo tedesco.

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