L’IMPERO AUSTRIACO E IL CONGRESSO DI VIENNA

Dopo l’incoronazione di Napoleone a imperatore dei Francesi nel 1804, molti Stati europei subirono numerose trasformazioni. Uno di questi fu il Sacro Romano Impero, che nel 1806 smise definitivamente di esistere perché gli venissero riconosciuti alcuni privilegi da parte della Francia, divenuta la più grande e indiscussa potenza europea.

L’imperatore Francesco II, infatti, decise di rinunciare al titolo di imperatore dei romani per mediare un’intensa con Napoleone. Fu così che il Sacro Romano Impero formato da Austria, Germania, Lussemburgo, Liechtenstein e altri Stati, e comandato dall’arciduca d’Austria che era appunto Francesco II, venne completamente distrutto. Tuttavia, pur di non perdere comunque il prestigioso titolo di “imperatore” che da secoli spettava alla sua famiglia, gli Asburgo-Lorena (vai anche alla pagina su MARIA TERESA D’AUSTRIA), Francesco II decise strategicamente di elevare il proprio arciducato a “impero austriaco”, comprendente anche l’Ungheria e altri Stati più piccoli, senza coinvolgere la Germania come nel precedente impero. Francesco II assunse dunque il nome di Francesco I imperatore d’Austria, e nel 1810 dette in sposa la propria figlia Maria Luisa (o Maria Ludovica) allo stesso Napoleone per sancire l’alleanza con l’impero francese.

FRANCESCO I D'AUSTRIA
Francesco I d’Austria.

Quando poi ebbero luogo i rovesciamenti politici successivi alla guerra di Lipsia (1813) – il più importante dei quali fu proprio la caduta di Napoleone Bonaparte – Maria Luisa venne riportata in Austria col figlio Napoleone II, per non fare più ritorno in Francia.

A quell’epoca, oltre all’Ungheria, i domini austriaci comprendevano anche i Paesi Bassi austriaci, la Boemia e la Moravia (quindi parte dell’attuale Repubblica Ceca), lo Stato di Milano, il Granducato di Toscana e quello che venne chiamato in seguito “Regno Lombardo-Veneto”, nato dopo la cessione della Repubblica di Venezia agli Austriaci nel 1797.

Gran parte dell’Italia del Nord era divenuta dominio austriaco in seguito alla Campagna d’Italia di Napoleone (1796-1797), che si era risolta col Trattato di Campoformio tra austriaci e francesi portando alla concessione del Veneto, dell’Istria e della Dalmazia ai primi, e del Belgio e parte della Lombardia ai secondi. Erano sorte così le basi del Regno Lombardo-Veneto comandato dagli austriaci, regno che venne ufficializzato solo dopo il Congresso di Vienna che si tenne dal 1814 al 1815.

Il Congresso di Vienna fu un importante conferenza che si svolse presso il palazzo reale di Schönbrunn dal 1° novembre 1814 al 9 giugno 1815 in seguito alla sconfitta di Napoleone nelle battaglie di Lipsia (ottobre 1813) e di Waterloo (18 giugno 1815), le quali avevano decretato la definitiva resa della Francia.

(Se sei interessato alle sue imprese, visita la pagina dedicata a NAPOLEONE BONAPARTE del blog di grammatica e cultura francese “Francese Facile”).

Lo scopo del congresso era quello di ripristinare gli antichi equilibri e confini europei com’ essi erano prima dell’ascesa di Napoleone, le cui campagne militari avevano portato allo stravolgimento della cartina geografica d’Europa decretando la fine di regni millenari. Iniziava così il periodo storico chiamato RESTAURAZIONE, il quale ebbe termine solo dopo i moti rivoluzionari francesi del 1830-1831. Tali moti portarono sia alla fine della Restaurazione che della Santa Alleanza voluta dallo zar Alessandro I per impedire una nuova minaccia rivoluzionaria da parte di un nuovo Stato.

IL CONGRESSO DI VIENNA
“Il congresso di Vienna”. Dipinto di Jean-Baptiste Isabey.

Al congresso parteciparono i rappresentanti delle potenze vincitrici su Napoleone Bonaparte, che già si erano precedentemente incontrati una prima volta a Londra nel 1814 per discutere della suddivisione degli Stati Europei. La Russia, principale vincitrice in quanto riuscita a piegare l’esercito napoleonico nel 1812, era appunto rappresentata dallo zar. A rappresentanza dell’Inghilterra vi furono prima il visconte di Castlereagh, poi il duca di Wellington (che aveva sconfitto Napoleone a Lipsia) e infine il conte di Clancarty; il regno di Prussia era rappresentato invece dal principe Karl August von Hardenberg e da Wilhelm von Humboldt; infine l’Austria venne rappresentata dal ministro degli esteri, il principe Klemens von Metternich, che fu senza dubbio la figura più importante e più decisiva di tutta la conferenza. Tuttavia, al congresso partecipò anche la Francia, rappresentata dal ministro degli Esteri Charles Maurice de Talleyrand-Perigord, lo stesso Talleyrand che era stato ministro degli esteri di Napoleone e che dopo la caduta di quest’ultimo aveva mantenuto il suo ruolo come ministro di Luigi XVIII. Insieme al principe di Metternich, ebbe anch’egli un grandissimo peso all’interno della conferenza.

Al termine del congresso, infatti, sul trono di Francia venne deciso di porre nuovamente un re dell’antica casata dei Borboni, che erano stati spodestati prima dell’avvento di Napoleone: tale re fu Luigi XVIII, fratello minore di Luigi XVI che era stato ghigliottinato durante la rivoluzione francese. Per quanto riguardava l’Austria e la Germania, invece, venne stabilito di trasformare il Sacro Romano Impero in una Confederazione Germanica comprendente sia l’impero austriaco che i vari regni e ducati tedeschi, considerando la denominazione “Sacro Romano Impero” (Heiliges Römisches Reich) ormai obsoleta. L’Austria, inoltre, si accordò a Parigi con la Prussia e la Russia per formare la già menzionata Santa Alleanza, con lo scopo di una mutua difesa in caso di nuovo attacco da parte dei francesi. Quest’alleanza, tuttavia, ebbe fine per sempre nel 1830 con l’istituzione del “principio di non interferenza” da parte delle nazioni straniere sui fatti di politica interna di un’altra nazione, e soprattutto in seguito alla GUERRA DI CRIMEA (1853-1856). (Per avere informazioni sulla Guerra di Crimea e sulla Rivoluzione del luglio 1830, vai alla pagina dedicata all’argomento sul blog di Francesefacile.altervista.org. Clicca sul link).

L’Austria deteneva allora il controllo sull’Ungheria, sulla Boemia, sulla Moravia e sulla Croazia. Dopo il congresso di Vienna, all’impero venne assegnato anche il Regno Lombardo-Veneto, che comprendeva parte della Lombardia (compresa Milano), il Veneto e parte del Friuli (compresa Trieste). La Repubblica di Venezia, esistente da prima che Napoleone la cedesse agli austriaci, non venne mai più ripristinata, ma andò invece a far parte anch’essa di questo nuovo regno. La Toscana e altre aree dell’Emilia-Romagna furono assegnate invece a rami cadetti della casata austriaca. In particolare, Maria Luisa d’Austria venne proclamata duchessa di Parma, Piacenza e Guastalla. 

IMPERATRICE MARIA LUISA
Maria Luisa d’Austria.

Dopo diversi anni di pace successivi al 1815, nel 1820-21 iniziarono alcuni moti insurrezionali a partire dalla Spagna, che in seguito si propagarono in tutta Europa ( si ricordano i moti rivoluzionari italiani, la battaglia del Trocadero del 1823 e la rivolta dei decabristi in Russia nel 1825).

I moti ebbero luogo anche negli anni ’30-’31 a partire dalla Francia, dove i Borboni vennero nuovamente spodestati e venne riproclamato l’impero.

Nel 1848 scoppiarono numerosi moti rivoluzionari soprattutto da parte degli Stati europei assoggettati all’impero austriaco. In particolar modo l’Ungheria, sottomessa all’arciducato d’Austria dal 1697 col trattato di Carlowitz, dichiarò la propria indipendenza dall’impero con lo scopo di creare una repubblica autonoma. Tra i più famosi patrioti ungheresi anti-austriaci vi furono István Széchenyi, Lajos Kossuth e Miklós Wesselényi, e soprattutto Lajos Kossuth, che fu a capo del partito nazionalista dal 1848 al 1849. I moti rivoluzionari, tuttavia, vennero completamente repressi nel 1849, con l’impiccagione dei rivoluzionari ad Arad.

Anche nel Regno Lombardo-Veneto scoppiarono diverse rivolte (le Cinque giornate di Milano del 1848 e l’insurrezione di Venezia dello stesso anno, che dette vita per un periodo alla Repubblica di San Marco) le quali vennero sedate dal generale dell’impero austriaco Josef Radetzky, nato in Boemia.

(Per saperne di più sui moti del ’48, vai alla pagina IMPERO AUSTRO-UNGARICO).

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