IL BATTISTERO

Eccoci arrivati alla seconda meta del nostro “viaggio” attraverso le meraviglie della città di Firenze: il Battistero dedicato a San Giovanni Battista.

Assieme alla cattedrale di Santa Maria del Fiore, visitata nella pagina precedente, l’edificio rappresenta uno dei simboli della città. Dedicata a San Giovanni Battista, patrono della città di Dante, questa struttura si trova sulla piazza chiamata appunto di S. Giovanni, il Battista, proprio di fronte al Duomo.

L’edificio è a pianta ottagonale, in marmo bianco di Carrara e verde di Prato. Questi due tipi di marmo sono molto utilizzati nello stile architettonico toscano: altri due importanti esempi sono la chiesa di San Miniato al Monte, sempre a Firenze, e il Duomo di Pistoia. Lo stile è inoltre romanico, a differenza della cattedrale e del campanile di Giotto che sono invece in stile gotico (vai alla pagina su SANTA MARIA DEL FIORE), ma si tratta di un romanico che si può definire “sui generis“, non più riscontrato in nessun’altra opera d’arte.

IL BATTISTERO DI FIRENZE
Firenze, Battistero

La presenza di una pianta ottagonale – nonché di una cupola formata da otto spicchi- non è una casualità: rappresenta infatti l’ottavo giorno della settimana durante il quale ai giovani Ebrei è comandata la circoncisione, atto “battesimale” della religione ebraica riservato al sesso maschile. Potrebbe tuttavia rappresentare anche l’ottavo giorno della settimana, inteso come il giorno del “Giudizio Universale” tema ricorrente della Reale Chiesa di San Lorenzo a Torino, dove il riferimento alla fine del mondo e al ritorno di Cristo sulla terra è più palese. Potrebbe quindi trattarsi di un riferimento alla salvezza eterna portata dal Battesimo, ma sono ancora discusse le due chiavi di interpretazione.

Le origini del Battistero sono comunque molto antiche: si pensa che una volta, prima di divenire un luogo di culto cristiano, si trattasse di un tempio romano, anche se, vista la struttura architettonica e i ritrovamenti che sono avvenuti negli anni, è più probabile che si trattasse di una casa privata o comunque di un edificio adibito a residenza risalente sempre all’epoca dell’impero romano (la consacrazione a luogo di culto cristiano risale al 1059).

La struttura è maestosa, forse per l’esigenza di accogliere al suo interno molte persone, dal momento che i primi cristiani solevano venire battezzati solo a Natale o a Pasqua: agli albori del Cristianesimo, le cerimonie battesimali non erano atti aprivati e vi era quindi un gran numero di cittadini che si affollavano all’interno di questo luogo sacro per ricevere il sacramento. Le dimensioni sono valutabili nell’immagine soprastante.

Firenze, Il Battesimo di Gesù di Andrea Sansovino, sopra la porta est del Battistero

La parete esterna è decorata con figure geometriche rettangolari e con archetti in marmo verde di Prato. Nel piano basale sono presenti anche pilastri con capitelli a foglie d’acanto, tipiche dello stile corinzio, che nel piano soprastante si trasformano in colonne – sempre in stile corinzio – che reggono archi a tutto sesto (questi, tipici dello stile architettonico romanico). Si nota però anche la presenza di pilastri angolari, che originariamente erano fatti di pietra serena (le cui cave più famose si trovano a Firenzuola, nel Mugello) ma che nel tempo furono sostituiti dai due marmi utilizzati per il resto della parete, per trasmettere un senso di armonia.

Il Battistero presenta tre entrate: la porta est, la porta nord e la porta sud. Quest’ultima fu costruita da Andrea Pisano, l’architetto che partecipò anche alla costruzione del Duomo. La porta nord e la porta est sono di Lorenzo Ghiberti. Quest’ultima in particolare è la più famosa, ed è chiamata “Porta del Paradiso” per la sua incomparabile bellezza. Questa porta che dà a est è riconoscibile sia per le formelle dorate e splendenti, sia per essere sormontata dall’opera scultorea de Il Battesimo di Gesù di Andrea Sansovino, con l’angelo che fu aggiunto quasi 300 anni dopo da Innocenzo Spinazzi (vedi immagine soprastante).

FIRENZE, PORTA DEL PARADISO
Firenze, la Porta del Paradiso di Lorenzo Ghiberti

I riquadri di questa famosissima opera d’arte mostrano scene dell’Antico Testamento in ordine cronologico. Sono riconoscibili nella foto sottostante, dall’alto verso il basso e da sinistra a destra:

Adamo ed Eva

Caino e Abele

Noè

Abramo

Isacco, Esaù e Giacobbe

Giuseppe l’interpretatore dei sogni

Gli altri riquadri (non visibili nella foto) rappresentano:

Mosè

Giosuè

Davide

Salomone e la regina di Saba

PORTA DEL PARADISO

Ma ora è tempo di lasciare anche questo splendido luogo di Firenze e incamminarci verso la nostra prossima tappa: da Piazza S. Giovanni imbocchiamo la splendida ed elegante Via dei Calzaiuoli e da qui andiamo fino a Piazza della Repubblica, una delle più piazze più grandi della città, con la tradizionale giostrina dei cavalli. Da qui ci incammineremo verso la prossima destinazione: il Mercato Nuovo o Mercato del Porcellino.

Piazza della Repubblica, Firenze.

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