IL BARONE ROSSO

“Barone rosso” (in tedesco: der Rote Baron) era il soprannome di Manfred Albrecht von Richthofen, un giovane pilota prussiano che combatté nell’aviazione tedesca durante la Prima Guerra Mondiale (1914- 1918), distinguendosi per il suo coraggio, la sua astuzia e per il gran numero di nemici che riuscì ad abbattere.

La sua figura, oggi leggendaria, è stata oggetto di numerose pubblicazioni storiche e di importanti pellicole cinematografiche. Ma una delle citazioni più famose di questo personaggio, quella che più probabilmente gli ha dato maggior notorietà, si trova nei fumetti umoristici per ragazzi chiamati “Peanuts”, inventati negli anni ’50 dal brillante fumettista americano Charles M. Schulz: il Barone Rosso viene infatti ricordato per essere l’immaginario avversario del bracchetto Snoopy (un personaggio dei Peanuts) nel suo roleplay su un fantomatico eroe dell’aviazione americana chiamato “Asso della Prima Guerra Mondiale.

Snoopy, il bracchetto dei “Peanuts”, nella sua iconica tenuta da “Asso della I Guerra Mondiale”.

Manfred von Richthofen, il vero “Barone Rosso”, nacque nel 1892 a Breslavia (oggi in Polonia ma a quell’ epoca in Prussia, Stato della Germania settentrionale). Morì durante lo stesso conflitto che lo vide vincitore di numerose battaglie, abbattuto da un proiettile nemico il 21 aprile 1918.

Figlio di un barone prussiano, frequentò durante gli anni dell’adolescenza l’Accademia Militare, e nel 1912, appena diplomato, combatté nel 1° Reggimento degli Ulani chiamato “Imperatore Alessandro III”.

Gli ulani erano un corpo speciale di cavalleria che era sorto in Polonia nel XVIII secolo, allo scopo di affiancare con le lance la cavalleria pesante. Dopo la spartizione della Polonia che avvenne alla fine del Settecento tra Austria, Russia e Prussia, questo corpo speciale smise di essere utilizzato solamente in territorio polacco e venne adottato anche dalle tre potenze coinvolte nella spartizione.

Dopo lo scoppio della Grande Guerra (la Prima Guerra Mondiale), Manfred von Richthofen combatté in fanteria distinguendosi immediatamente per il suo valore sul fronte occidentale (Francia e Belgio). Nell’autunno del 1914, il coraggio dimostrato in trincea gli fece ottenere un primo importante riconoscimento: la Croce di ferro (Eisernes Kreuz), una decorazione militare a imitazione della croce nera dell’Ordine Teutonico che veniva assegnata solo in tempo di guerra, e che oggi è il simbolo delle forze armate tedesche (Bundeswehr).

Fu però nel 1915 che decise di passare all’aviazione tedesca (chiamata Luftstreitkräfte), dove fece un lungo addestramento sia sul fronte orientale (Russia) che occidentale prima di partecipare attivamente alle operazioni militari. Divenuto aviatore dopo l’estate, si distinse subito nella seconda battaglia della Champagne (autunno 1915), anche se la prima vittoria ufficiale si ebbe nella battaglia della Somme (1° luglio – 18 novembre 1916) il 17 settembre 1916. Questa importante battaglia, che non determinò sostanziali vittorie, prende nome da un dipartimento della Piccardia, oggi regione dell’Alta Francia.

In quegli anni, Manfred von Richthofen strinse amicizia con Oswald Boelcke, altro asso dell’aviazione tedesca, considerato il miglior pilota di caccia dell’esercito teutonico. Entrambi vennero decorati con la stella chiamata “Pour le Mérite” in francese e “Blauer Max” in tedesco, ossia la più grande onorificenza che veniva elargita in campo militare dallo Stato prussiano.

Il Barone Rosso con la decorazione “Pour le Mérite”.

L’ordine “Pour le Mérite” era stato istituito da Federico II di Prussia con nome francese, a imitazione dell’ “Ordre de la Générosité” istituito da suo nonno, Federico I. L’onorificenza consisteva in una medaglia a forma di stella o di croce di Malta blu (perciò chiamata “Blauer Max”) con impressa la “F” di “Friedrich”, Federico II, e delle aquile dorate tra le intersezioni.

Boelcke morì nel 1916 durante uno scontro aereo. Richthofen continuò invece a riportare numerose vittorie e venne nominato capitano di cavalleria (Rittmeister). Il 16 gennaio 1917 venne anche nominato comandante della Jagdstaffel (“squadriglia da caccia”) 11, detta anche “Jasta 11” e istituita nel 1916.

Ben presto, i suoi successi nei cieli fecero sì che venisse soprannominato dai suoi avversari “Il Barone Rosso” (Red Baron in inglese) per il suo titolo nobiliare e per il colore rosso del triplano che pilotava, onde essere meglio riconoscibile dalla sua squadriglia. In francese, veniva invece chiamato “Le diable rouge”, e cioè “il diavolo rosso”.

Fu ucciso da un proiettile inglese durante un attacco avvenuto il 21 aprile 1918 a Vaux-sur-Somme, in Francia. Venne sepolto nel cimitero di Bertrangles, nel dipartimento della Somme. Nel 1925 le sue spoglie furono riportate in Germania, dove oggi riposano.

TORNA ALLA PRIMA GUERRA MONDIALE