I SASSONI

I Sassoni erano un popolo germanico che proveniva dalle terre che si affacciano sul Mare del Nord. Secondo alcune ipotesi, sarebbe stato il popolo dei Cherusci a costituire l’etnia sassone mescolandosi ai Caùci e agli Angrivari tra il III e il IV secolo d.C.

I Sassoni non provenivano solo dall’attuale Sassonia (Sachsen), che è un Bundesland tedesco situato a est del Paese, bensì anche dai territori che oggi fanno parte del Bundesland della Renania Settentrionale- Vestfalia e di Schleswig-Holstein, e da alcune zone dell’attuale Olanda. La porzione di Sassonia da cui derivarono i Sassoni fu invece soprattutto quella meridionale.

Si pensa che il loro nome significhi “gente di spada” nell’antica lingua protogermanica, poiché erano soprattutto guerrieri. La gerarchia sassone era molto diversa da quella degli altri popoli della Germania, infatti non avevano un re ma un consiglio di aristocratici guerrieri (nobiles) che insieme guidavano il popolo, soprattutto in tempo di guerra. Il resto della società era composto da contadini e guerrieri non aristocratici, ma vi erano anche degli schiavi e degli uomini semi-liberi chiamati “liti” che godevano di una libertà molto limitata.

A partire dal 370 d.C., i Sassoni migrarono, a scopo di conquista, verso l’isola chiamata “Britannia” (attuale Gran Bretagna), probabilmente sotto la spinta di gravi discordie con gli altri popoli tedeschi. La grande invasione sassone della Britannia toccò l’apice nel V secolo, ovvero poco più tardi, scatenando numerosi conflitti con la popolazione locale. Assieme ai Sassoni, la migrazione coinvolse anche gli Angli, i Frisi e gli Juti (ovvero gli abitanti della regione dello Jutland).

La Britannia prendeva il nome dal popolo da cui era abitata: i Britanni, una popolazione celtica (e quindi pagano-animista) stanziata anche in Irlanda sin dall’ VIII secolo a.C.

Dopo essere stati conquistati dai Romani nel I secolo d.C, molti dei Britanni erano migrati in Belgio. Quando invece vi fu la conquista da parte dei Sassoni nel V secolo, molti emigrarono in Francia, andando ad abitare la penisola che ancora oggi prende il nome di “Bretagna”.

RE ARTU' SCONFIGGE I SASSONI
Illustrazione di Re Artù che sconfigge i Sassoni, di John Cassell.

Sassoni, Angli e Juti si stanziarono assieme nelle isole britanniche, creandovi cinque regni distinti: la valle del Tamigi (il primo stanziamento), Ciltern Saetan, Sussex, Wessex ed Essex. Tuttavia, non riuscirono mai a cancellare completamente la cultura e la lingua britannica, che permangono vive ancora oggi. La cultura sassone ebbe comunque molta influenza: dal mescolamento tra l’antico sassone e il francese (importato dopo il 1066, ovvero dopo che i Normanni conquistarono l’isola) è derivato infatti l’attuale inglese.

Gli usi e costumi sassoni ebbero difficoltà a prevalere anche a causa dei numerosi problemi che questo popolo incontrò durante la conquista: numerosi furono infatti i conflitti con gli Angli  con cui i Sassoni si erano scontrati anche in Germania – e con i Danesi, contro cui combatterono in numerose battaglie sia in terra britannica che in Scandinavia (quando le popolazioni indigene chiesero il loro aiuto per liberarli dalla dominazione danese). Di fronte alla minaccia dell’invasione delle coste britanniche da parte della Danimarca, i cinque regni sassoni si unificarono tra loro dando origine al futuro regno d’Inghilterra. Col tempo, inoltre, tutte le etnie germaniche che si erano stanziate in Britannia presero il nome generico di Anglo-Sassoni.

I Sassoni di Germania, invece, ebbero soprattutto molte controversie coi Franchi guidati da Carlo Magno, a causa del loro rifiuto a sottomettersi alla sua autorità e religione, e per le numerose incursioni che essi tentavano all’interno dei territori comandati da Carlo.

I Sassoni, devoti a Odino, rifiutavano il battesimo e causarono lo scoppio di una vera e propria guerra di religione coi Franchi nel 776.

La guerra scoppiò a seguito della distruzione del santuario sassone di Irminsul da parte di Carlo e del centro episcopale di Büraburg da parte dei Sassoni. I Sassoni furono sottomessi con la forza nel 777, ma l’anno successivo, approfittando della disfatta franca in Spagna, si ribellarono nuovamente, stavolta guidati dal leggendario guerriero Vitichindo (Wittekind) duca di Sassonia.

VITICHINDO IL BENEDETTO

La rivolta fu sedata da Carlo Magno nel 780 attraverso cruente battaglie. Vitichindo dovette piegarsi alla sua volontà e lasciare che il suo territorio venisse diviso in contee e ducati dal re dei Franchi. Nel 782 Carlo promulgò il “Capitulare de Partibus Saxoniae” con il quale stabilì non solo la suddivisione del territorio a suo piacimento, ma anche la pena di morte per i Sassoni colpevoli di aver offeso la fede cristiana e per coloro che non si fossero convertiti. Nell’ottobre dello stesso anno, ordinò il “massacro di Verden” con il quale furono decapitati migliaia di Sassoni. Coloro che sopravvissero, furono fatti deportare in Neustria e in Aquitania.

Nel 785 Vitichindo si convertì al Cristianesimo e suo padrino di battesimo fu lo stesso Carlo. La cerimonia ebbe luogo ad Attigny, nelle Ardenne, e da allora Vitichindo assunse il nome di “Il Benedetto”. Morì nell’ 810 e fu sepolto a Enger, in Renania.

I Sassoni furono vittime di numerose deportazioni che durarono dal 793 (anno della loro ultima incursione in territorio franco) all’ 804. Nell’ 802 Carlo Magno decise di mantenere vive le loro leggi a patto che si sottomettessero alla sua autorità, e questo ridusse fortemente gli attriti tra i due popoli.

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