GÜNTER GRASS

Günter Grass (1927 – 2015) è stato un importante scrittore, poeta e drammaturgo tedesco che nel 1999 venne insignito del Premio Nobel per la letteratura.

Considerato uno dei più grandi scrittori mondiali del dopoguerra, il prestigioso riconoscimento gli venne assegnato grazie al romanzo “Il tamburo di latta”  (Die Blechtrommel) pubblicato nel 1959 e tradotto in italiano nel 1962.

Il tamburo bianco e rosso suonato dal protagonista, Oskar Matzerath, diviene, all’interno della storia, lo strumento da lui utilizzato sia per rievocare tutta la propria esistenza (nonché quella dei propri avi), sia per fuggire dallo spaventoso mondo degli adulti da cui si difende attraverso una totale chiusura mentale. Nel romanzo sono narrate molte vicende macabre e grottesche (a cui si aggiunge anche l’aspetto deforme del protagonista, dovuto al suo “sforzo mentale” per smettere di crescere) alle quali si intrecciano vicende storiche relative agli anni del Nazismo. L’opera, di un’estrema crudezza, è stata vista dai critici come una metafora della Germania nazista, o meglio, come la presa di coscienza da parte del popolo colto degli orrori del Nazismo, che hanno impedito la crescita sociale del Paese. Il tamburo, di cui il protagonista si sbarazza dopo aver causato la morte dei propri genitori, rappresenta inizialmente il suo rifugio e la sua valvola di sfogo  (proprio come il Nazismo era sorto con l’intento di risollevare la situazione economica e politica della Germania) ma poi, in un secondo tempo, viene riconosciuto la causa delle sue disgrazie, nonché della propria mancata crescita, e dunque uno strumento che ha contribuito attivamente all’infelicità e all’orrore.

Dal libro è stato tratto anche un famoso film del 1979 diretto da Volker Schlöndorff.

Grass si è occupato in diverse opere di descrivere e rielaborare in chiave allegorica e metaforica la drammatica situazione tedesca negli anni della Seconda Guerra Mondiale e del dopoguerra. Per questo, la sua “confessione” al Frankfurter Allgemeine Zeitung nel 2006 di essersi arruolato volontario tra le Waffen-SS (più precisamente nella 10a SS-Panzer-Division “Frundsberg”) negli anni della gioventù, causò all’epoca un forte scandalo, e molti dei suoi ammiratori insistettero addirittura perché restituisse il Premio Nobel.

Günter Grass nacque a Danzica, oggi Polonia; ma all’epoca in cui nacque (16 ottobre 1927) essa costituiva la Città Libera di Danzica (Freie Stadt Danzig) che ebbe fine nel 1939 con l’invasione tedesca. Fiorente città della Lega Anseatica, era divenuta città libera nel 1920 dopo aver fatto parte per anni dell’Impero tedesco. 

La perdita del benessere economico della propria città natale, ma soprattutto della sua particolare identità e poli-etnicità in seguito alla guerra, vengono descritti da Grass nelle opere chiamate “Trilogia di Danzica” (Danziger Trilogie), di cui la prima è appunto “Il tamburo di latta”. Ne fanno parte anche “Gatto e topo” (Katz und Maus) del 1961 (secondo romanzo della trilogia) e “Anni di cani” (Hundejahre) del 1963 (terzo romanzo della trilogia). Questa famosa trilogia nacque con l’intento dell’autore di riportare in vita ricordi e memorie della propria gioventù, soprattutto riguardo ai tratti distintivi della propria città andati perduti dopo gli orrori della guerra. Grass stesso era figlio di un tedesco di religione protestante e di una polacca di religione cattolica, a testimonianza del fatto non solo che prima dell’invasione tedesca la città era abitata da individui di origine e cultura diversa, ma che questi vivevano perfettamente in armonia tra loro e in piena collaborazione.

In vita, Grass fu sia scrittore che appassionato di arte. Frequentò infatti L’ Accademia di Belle Arti di Düsseldorf, e nel 1960 si trasferì a Berlino dove svolse la professione di pittore e scultore. Negli anno ’80 fu anche presidente dell’Accademia di Belle Arti della capitale tedesca.

Altri suoi romanzi molto famosi sono “La ratta” (Die Rättin) del 1986, “Il mio secolo” (Mein Jahrhundert) del 1999 (diviso in un centinaio di racconti brevi in cui l’autore ripercorre tutti gli avvenimenti più importanti accaduti nel Novecento, compresa la nascita della televisione) e “Il passo del gambero” (Im Krebsgang) del 2002, nuovamente ispirato agli avvenimenti della Seconda Guerra Mondiale. Altro importante romanzo è “Il rombo” (Der Butt) del 1979, in cui lo scrittore ripropone la fiaba de “Il pescatore e sua moglie”, altrimenti conosciuta come “Il rombo”, dei fratelli Grimm, in un’altra versione: il rombo sarebbe infatti stato complice del predominio della forza maschile su quella femminile fin dalla notte dei tempi, e non tanto elargitore di beni all’esosa moglie del pescatore di cui quest’ultimo era succube secondo i Grimm.

Grass iniziò la sua carriera letteraria attraverso le raccolte poetiche “Pregi dei galletti segnavento”  (Die Vorzüge der Windhühner) del 1956, “Gleisdreieck” (non tradotta, ma dal significato “Triangolo di binari”) del 1960 e “Ausgefragt” (non tradotta, ma dal significato “Interrogato”) del 1967.

Una delle sue raccolte poetiche più famose, pubblicata nel 2007, è “Dummer August” (non tradotta, ma dal significato “Scemo Augusto”) in cui sono contenute litografie e disegni di Grass come nell’opera “Il mio secolo”.

E’ inoltre famoso per importanti opere di saggistica.

Lo scrittore è morto a Lubecca il 13 aprile del 2015, dopo essersi schierato contro l’Unione Europea e la noncuranza della Germania verso il benessere degli altri Paesi.

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